di Lisa Simonetti
Le indiscrezioni risaltano sulla homepage del Sun secondo cui, il managment dei Rolling Stones starebbe trattando con i promoter di Live Nation per organizzare l’ultimo tour mondiale della grande rock band inglese. Secondo quanto riportato dal tabloid britannico il tour dovrebbe partire nel 2011 per terminare nel 2012: “sarà certamente il tour d’addio. L’età avanza per tutti e si vogliono ritirare quando sono ancora al top”, riporta la fonte del quotidiano.
Nati artisticamente nel luglio del 1962, gli Stones hanno venduto la bellezza di 250 milioni di dischi nel mondo. Cinquant’anni di puro rock vissuti magnificamente per una band leggendaria cui l’età complessiva sfiora i 270 anni.
Non è di certo la prima volta che Mick Jagger, Keith Richards, Ron Wood e Charlie Watts annunciano il loro addio alle scene per poi cambiare idea. Si pensi alla riedizione di Exile on Main Street, il disco più quotato della band e di tutta la storia del rock, che trentotto anni dopo la sua pubblicazione è ancora in testa alle classifiche mondiali.
Il dualismo con i Beatles, gli Stones erano studenti borghesi che ascoltavano il blues mentre i Fab Four proletari che suonavano il rock’n’roll, il patto con il diavolo (Their Satanic Majesties Request, Simpathy for the Devil), la misteriosa morte di Brian Jones, chitarrista e cofondatore della band. Queste sono le “pietre rotolanti” ma c’è di più. Sono loro gli inventori del format dei concerti rock negli stadi, sono loro i primi che hanno fatto del merchandising un uso industriale e delle tourneè sponsorizzate un vero e proprio business e sono loro che, da cinquant’anni, riempiono gli stadi come nessun altro, rimanendo sempre in testa alle classifiche degli incassi.
Risulterà alquanto strano immaginare questi favolosi vecchietti in pantofole, sul divano, a godersi la tanto meritata pensione ma sarà più difficile pensare un mondo senza Rolling Stones perché, in fondo, “it’s only rock’n’roll but i like it”.