Archivi del mese: agosto 2010

Per l’alto mare aperto: viaggio alla fine della modernità con Eugenio Scalfari

di Maria Cristina Tora

Per l’alto mare aperto, edito da Einaudi, è l’ultima fatica di uno dei maggiori intellettuali viventi in Italia e simbolo di un giornalismo in via di estinzione: Eugenio Scalfari.

“Questo libro è la rivisitazione della modernità […] Un’epoca durata quattro secoli, mai simile a se stessa, sempre in cerca di sperimentare il nuovo, di allargare il respiro delle generazioni, di modificare l’identità senza smarrire la memoria”, così l’autore scrive nell’epilogo concludente il suo libro in cui ripercorre quattrocento anni di pensiero filosofico e letterario sull’epoca moderna. Tra i vari concetti approfonditi nel libro, ce ne sono alcuni che prevalgono facendo da filo conduttore che sono linguaggio, barbari e imbarbariti. Naturalmente il primo da cui cominciare è quello “macro” di modernità. Scopriamoli insieme attraverso le parole usate dal fondatore di “La Repubblica” per presentare la sua opera.

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Lionel Messi, da campione a chitarrista dell’Oasis Tribute Band: «sarò Noel Gallagher»

di Maria Cristina Tora

Lionel Messi, il campione del Barcellona, ha comunicato su vari organi di stampa, tra cui il Sun e Music Radar che ha fondato una cover band degli Oasis. Tra le indiscrezioni trapelate sulla formazione ci sono solo quelle riguardo il suo ruolo nel gruppo e il look che avranno sul palco: la Pulce sarà Noel Gallagher, il chitarrista, e ha spiegato che «il nostro “travestimento” è ispirato al loro look degli anni ’90 con tanto di parrucche, abiti e occhiali. Ho passato molto tempo a studiare gli atteggiamenti e le pose giuste». Sugli altri elementi – basso, batteria e voce – si sa solo che il ruolo di Liam, il cantante, sarà un suo collega di squadra. Ma, come regole di marketing comandano, si è guardato bene dal fare il suo nome e il nome che è stato dato al gruppo. Questo perché la band ha nei piani di intraprendere una tournée segreta in Europa. Continua a leggere

Velázquez nel seminterrato di Yale

di Lisa Simonetti

Nel seminterrato dell’Università di Yale è stata ritrovata una tela appartenente al grande artista spagnolo Diego Velázquez. L’opera, l’istruzione di Maria, raffigura la giovane Madonna mentre impara a leggere sotto gli sguardi attenti dei suoi genitori.
La scoperta dell’opera si deve al curatore del settore arte europea del museo di San Diego in California, John Marciari, il quale avalla l’ipotesi di appartenenza al “primo periodo” del pittore sivigliano. Per anni è stata ritenuta un’opera del XVII secolo e di qualità minore. Si è comunque in attesa del responso di autenticità da parte del Prado di Madrid, che raccoglie circa cinquanta opere dell’artista spagnolo. Se l’attribuzione fosse esatta il valore dell’opera ammonterebbe a circa undici milioni di euro.

Il dipinto sarebbe stato realizzato da Velázquez intorno al 1617 quando risiedeva ancora a Siviglia e acquistato nel 1920 dai Townshends, famiglia di armatori americani, le cui navi viaggiavano in Spagna. Una delle prime testimonianze fotografiche del quadro, che risulta essere graffiato e tagliato, risale invece al 1946.

Diego Rodríguez de Silva y Velázquez, meglio conosciuto come Velázquez, oltre ad essere uno degli artisti più importanti presenti alla corte del re Filippo IV di Spagna, è sicuramente uno dei massimi esponenti della pittura barocca.
Già dalle sue prime opere emerge il suo anti – conformismo: si stacca, infatti, dalla pittura tardo manierista della tradizione locale, per avvicinarsi a quella rappresentazione della realtà nei suoi aspetti più comuni, che tanto ci ricorda il grande Caravaggio.
Bellissimi ed intensi sono i ritratti, uno su tutti quello celeberrimo di Innocenzo X, dove le figure, nonostante l’ispirazione classica e l’equilibrio compositivo quasi rinascimentale, emanano e conservano una straordinaria naturalezza fisica e psicologica.

Pittore raffinato, ritrattista di infanti e sovrani, Velázquez mette in risalto lo splendore della materia attraverso accostamenti di colore puro e una stesura pittorica larga ma sintetica, arrivando a capolavori come Las meninas (le damigelle d’onore dell’infanta Margherita) o la Favola di Aracne e raggiungendo traguardi con cui solo Goya e Manet seppero confrontarsi.